Rebranding: metodi, rischi, esempi… ecco come fare

Illustration de l'article sur le rebranding

Il rebranding (cambiamento di brand) è un tema spinoso per le aziende, soprattutto quelle con molti punti vendita. Quando si iniziano azioni di rebranding, anche tutte le schede Google dei punti vendita andranno cambiate. Ad esempio il nome del brand, il sito web, il design, l’indirizzo, le chiusure, ecc..

Come fare? Quali sono le implicazioni di un rebranding, specialmente per quanto riguarda la SEO locale? Quali sono i metodi che funzionano? Cosa sarebbe meglio evitare? Vogliamo fare il punto della situazione per aiutarti ad affrontare questo cambiamento serenamente.

I diversi casi

Non tutti i rebranding hanno le stesse implicazioni. Sono diversi i casi possibili e, a seconda di quello che riguarda i tuoi punti vendita, l’impatto sarà diverso per il posizionamento online delle schede. È necessario quindi adottare misure diverse.

Rebranding con chiusura di punti vendita

Una delle conseguenze del rebranding è la chiusura di alcuni punti vendita. In quel caso, bisognerà fare tutto il necessario per far sparire le schede Google My Business obsolete.

Ex: Quando Aldi ha acquisito Leader Price, molti supermercati hanno chiuso i battenti. È stato quindi necessario eliminare le schede di questi punti vendita.

Rebranding senza chiusura di punti vendita

Il nome dell’azienda cambia ma non il numero di punti vendita aperti. In questo caso, si dovranno rinominare le schede e modificare le informazioni necessarie.

Ex. È quello che è stato necessario fare per le 850 agenzie della rete Aviva quando sono diventate Abeille Assurances.

Rebranding con cessione d’attività di alcuni punti vendita

Il gruppo decide di chiudere alcuni punti vendita e trasferire la loro attività in altre sedi.

In questo caso, la fusione delle schede Google Business Profile implicate è la soluzione migliore.

L’acquisizione delle 800 agenzie di Crédit du Nord effettuata dalla Société Générale ne è un esempio rappresentativo. Le due realtà unite sono state rinominate SG. Certe agenzie verranno chiuse, altre saranno fuse tra di loro. A quest’ultime verranno inviate delle richieste di fusione delle schede Google. In questo caso, le recensioni saranno conservate (con una media delle due schede), ma sarà necessario modificare le informazioni sulle nuove schede.

Quali sono i rischi?

Un rebranding mal fatto porta a 3 rischi principali:

La perdita di visibilità online

La conseguenza principale del cambiamento del nome è che le schede possono perdere il loro posizionamento su Google. Quando un utente effettua una ricerca discovery, le schede non appaiono più o appaiono meno. Ciò avrà chiaramente un impatto negativo sul tuo traffico web-to-store.

La perdita di tutte le recensioni clienti

Un sacrificio doloroso per coloro che si prendono cura della loro e-Reputation. Non è scontato dover dire addio ad una buona valutazione media e molte recensioni positive. Tuttavia, il rebranding implica, a volte, ripartire da zero. Per quelli, invece, che non hanno una reputazione online molto convincente, è, al contrario, un’opzione interessante: ripartire da zero.

La sospensione delle schede dell’attività

In questi ultimi tempi, Google ha preso la brutta abitudine di sospendere numerose schede.

Le sospensioni avvengono spesso in seguito alla modifica di uno dei seguenti campi:

  • Nome dell’azienda
  • Categoria principale
  • Indirizzo
  • Numero di telefono
  • Sito web
  • Orari
  • Descrizione
  • Indicare un punto vendita come «chiuso temporaneamente»

Possiamo quindi affermare che i rischi di sospensione sono alti quando si effettua un rebranding.

I nostri metodi per un rebranding riuscito

Il metodo consigliato da Google

La procedura meno rischiosa da seguire ad oggi è la seguente:

  1. Eliminare tutte le schede esistenti: chiusura definitiva delle schede & richiesta di eliminazione definitiva in massa
  2. Ricreare tutte le schede

Vantaggi

  • Il metodo più prudente: nessun rischio di sospensione delle schede
  • Possibilità di fare tabula rasa della propria e-reputation: se non è soddisfacente, infatti, potrai ripartire da zero.

Svantaggi

  • È il metodo più lungo e laborioso
  • Perdita delle recensioni clienti: svantaggiante se ti prendevi cura della tua e-reputation
  • Necessità di lavorare con un’azienda che sia in stretta relazione con Google, come Partoo. È fondamentale per poter avere un contatto diretto con l’assistenza di Google, creare ed eliminare le schede senza ritardi dovuti alla loro verifica…

È il metodo utilizzato da Aldi dopo l’acquisizione di Leader Price.

L’aggiornamento massivo

Si tratta di aggiornare in massa tutte le schede di una rete di punti vendita con le informazioni attualizzate.

I dati che possono essere modificati ogni volta sono i seguenti:

  • Nome
  • Categoria principale
  • Categorie secondarie
  • Indirizzo
  • Orari
  • Orari secondari
  • Orari straordinari
  • Descrizione lunga
  • Descrizione corta
  • Attributi
  • Link Web
  • Link Facebook
  • Link Twitter
  • Link d prenotazione
  • Contatti
  • Foto
  • Servizi

Vantaggi

  • Il posizionamento rimane invariato e non c’è un grosso impatto sulla SEO locale
  • L’e-reputation rimane invariata (questo è un vantaggio se il voto delle tue schede è superiore a 4/5)
  • Il metodo è veloce e più semplice

Svantaggi

  • C’è un rischio alto di sospensione delle tue schede

Nel contesto attuale (gennaio 2023) non ci sentiamo di consigliare questo metodo. Il rischio di sospensione delle schede è attualmente troppo importante per considerare questo metodo veramente valido.

La fusione delle schede

Un metodo ibrido, specificato qui di seguito, pratico nel caso di fusioni di punti vendita:

  1. Richiesta di fusione delle schede se le agenzie hanno una buona e-reputation
  2. Se l’e-reputation non è soddisfacente, eliminazione della scheda e modifica di quella restante
  3. Aggiornamento delle informazioni

Vantaggio di questo metodo

  • La SEO locale rimane invariata
  • L’e-reputation rimane invariata

Svantaggi

  • C’è un rischio alto di sospensione delle schede
  • Si tratta di un lungo progetto che richiede di lavorare con un partner che disponga di un canale di comunicazione diretto con Google
  • Se la richiesta di fusione viene rifiutata, il processo di aggiornamento delle schede si allunga.

Qualche buona pratica per limitare le brutte sorprese

Ecco qualche consiglio pratico per riuscire nel tuo progetto di rebranding su Google Business Profile.

  1. Affidare il progetto a un’azienda partner di Google come Partoo. Per comunicare più facilmente con Google, per creare ed eliminare schede in diretta con l’assistenza senza aspettare lunghi processi di verifica
  2. Scegliere un fornitore che ha già portato a termine con successo dei progetti di rebranding. Saprà consigliarti nel prendere le decisioni migliori per il tuo posizionamento locale.
  3. Attenzione alla coerenza NAP: le nuove informazioni dei tuoi punti vendita (nome, indirizzo, numero di telefono, ecc.) devono essere attualizzate su tutte le piattaforme. È fondamentale che corrispondano.
  4. Avere uno store locator ottimizzato e aggiornato. Quando le informazioni dei tuoi punti vendita cambiamo dall’oggi al domani, i crawlers di Google guardano se i nuovi dati corrispondono alle schede locali del tuo store locator. Da qui l’importanza di aggiornarli.
  5. Nel caso di sospensione, lo store locator è un argomento che ha un certo peso: poter mostrare la coerenza delle modifiche, gioca in favore della tua causa e permetterà di accelerare la riabilitazione delle schede 
  6. Infine, pensa a verificare e a cambiare le tue foto. Sulle tue schede le immagini devono illustrare il tuo nuovo branding. È un ottimo segnale inviato all’algoritmo di Google. Se vede che corrisponde, infatti, agevolerà la verifica. Altrimenti, attenzione al rischio di sospensione…

Ecco, adesso sai tutto. Speriamo che questa guida sul rebranding ti sia stata utile.

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